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LIGHTHOUSE

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Lighthouse è uno spettacolo “aperto”, un ciclo di produzioni in continua evoluzione dal debutto nel 2017. Con cadenza più o meno annuale, il progetto si arricchisce di nuove ramificazioni e arborescenze frutto di un’unica domanda di partenza: quali sono i pilastri su cui si regge la costruzione stratificata e labirintica che usiamo chiamare “cultura civile”? Il lavoro, la religione, l’amore, la Resistenza, il patrimonio culturale, la tecnica, la scuola…

Ogni titolo di Lighthouse indaga uno di questi elementi in forma di reading “circolare”, con il pubblico disposto intorno agli attori per creare la massima intimità dell’ascolto. Il reading può essere allestito in spazi di diversa natura – biblioteche, giardini, centri culturali, scuole – ed è basato su un profondo lavoro di adattamento per la lettura pubblica di saggi selezionati con cura sugli argomenti scelti. Alcuni titoli di Lighthouse hanno generato una versione teatrale a fruizione frontale arricchita dalle illustrazioni live di Pilar Roca; altri sono stati realizzati anche in forma di video streaming, con le voci degli attori intrecciate alle immagini della video-artist Maria Montesi.

L’indagine prosegue, Lighthouse è destinato a estendersi con nuovi titoli nei prossimi anni. È il frutto del nostro senso di smarrimento quando ci chiediamo su cosa sia basata la nostra cosiddetta “cultura civile”. È il nostro progetto da cittadini di un mondo in cui la popolazione delle campagne è stata superata per numero da quella delle città: città multi-culturali dai tratti caotici, ingarbugliati così come è confusa, multiforme, inafferrabile l’immagine di “cultura civile”. Ben lontani dal poter fare luce sulla questione, cerchiamo di tenere acceso nella nebbia il flebile faro (il lighthouse, appunto) della ricerca.

Ad oggi i titoli realizzati sono:

LIGHTHOUSE #7 LAVORO A SENSO INDETERMINATO
da “Bullshit jobs” di D. Graeber
con Marco Di Costanzo, Stefano Parigi, Monica Santoro
suono Andrea Pistolesi

È opinione comune che, dalla fine del secolo scorso ai nostri giorni, il mondo del lavoro abbia attraversato enormi cambiamenti in conseguenza delle politiche economiche, delle crisi finanziarie, dello sviluppo delle tecnologie digitali. Lavoro a senso indeterminato dà voce alla brillante e articolata riflessione dell’antropologo David Graeber il quale, partendo dalle pratiche del medioevo, ricostruisce la storia dell’odierna concezione del lavoro e ne analizza le caratteristiche: le conseguenze psicologiche sui lavoratori dediti a incarichi “senza senso”, l’evoluzione storica del concetto di “tempo libero”, la scarsa valorizzazione dei lavori di cura della persona.

LIGHTHOUSE #6 IL PIACERE
da “La nascita del piacere” di Carol Gilligan
con Marco Di Costanzo, Livia Gionfrida, Stefano Parigi
suono Andrea Pistolesi
“La nascita del piacere” è un intrecciarsi di voci provenienti dalla letteratura, dal mito, da interviste a persone reali raccolte dall’autrice durante la sua attività di psicoterapeuta e studiosa. È il tentativo di recuperare una mappa dell’amore che indichi i percorsi alternativi alla strada imboccata dalla nostra cultura, quella delle relazioni basate sui ruoli di “mascolinità” e “femminilità” ispirati alle leggi non scritte del patriarcato. Ruoli fondati su storie tragiche di traumi, come l’Orestea o le vicende di Edipo, a cui fa da contrappunto il mito di Amore e Psiche, storia di innumerevoli peripezie che portano alla nascita di una dea-bambina di nome Piacere.

LIGHTHOUSE #5 CARA SIGNORA
da “Lettera a una professoressa” di Don Lorenzo Milani
con Marco Di Costanzo, Stefano Parigi
suono Andrea Pistolesi
Si dice che la scuola sia il più importante antidoto alle derive populiste, razziste e xenofobe, che la scuola sia l’ingrediente principale per formare una cittadinanza consapevole. Ma quale scuola? E per quale società? In un’epoca di grandi e rapidissime trasformazioni, caratterizzata dal melting-pot etnico-linguistico e da un aumento della distanza tra le classi agiate e quelle popolari, la “Lettera a una professoressa” della scuola di Barbiana e del suo fondatore, Don Lorenzo Milani, torna ad essere uno spunto di riflessione di grande interesse su educazione e istruzione.

LIGHTHOUSE #4 PROCESSO ALL’OCCIDENTE
da “Processo dell’Islam alla civiltà occidentale” di Guido Piovene
con Marco Di Costanzo, Alessio Martinoli, Stefano Parigi
suono Andrea Pistolesi
In un momento storico caratterizzato da una forte pressione mediatica sul tema delle migrazioni, del razzismo, dell’identità italiana ed europea, una delle questioni più scottanti per l’opinione pubblica è il rapporto tra Occidente e mondo islamico. I reciproci pregiudizi, la semplificazione e il privilegio accordato alla spettacolarizzazione di singoli atti estremi a svantaggio di un’analisi approfondita contribuiscono ad accrescere la diffidenza e il potenziale di conflittualità tra i cosiddetti “noi e loro”. Ma quali sono le origini di questi contrasti? Sono antiche o recenti? Riguardano il piano della religione o della politica?

LIGHTHOUSE+ #4 PROCESSO ALL’OCCIDENTE
Versione di Processo all’occidente fruibile in forma di video streaming. Le voci si intrecciano alle trame di immagini realizzate dalla video-artist Maria Montesi.

LIGHTHOUSE #3 LETTERA A EICHMANN
da “Noi figli di Eichmann” di Günther Anders
con Marco Di Costanzo, Stefano Parigi
suono Andrea Pistolesi
All’indomani della condanna e dell’esecuzione di Adolf Eichmann, uno dei principali esecutori materiali dell’Olocausto, processato in Israele tra il 1961 e il 1962, il filosofo tedesco Günther Anders scrive una lettera al figlio, Klaus Eichmann, esortandolo a fare i conti con la sua eredità morale. Con lo scorrere delle pagine emerge un dubbio: l’eredità di Klaus non è forse la stessa di tutti noi, figli di un’epoca meccanizzata in cui il mostruoso potrebbe nuovamente manifestarsi con facilità? Siamo forse tutti figli di Eichmann?

LIGHTHOUSE+ #3 LETTERA A EICHMANN
Versione di Lettera a Eichmann a disposizione frontale. La lettura è arricchita dalle illustrazioni realizzate live da Pilar Roca.

LIGHTHOUSE #2 NOI RITORNEREMO!
da “La Resistenza a Firenze” di Carlo Francovich
con Marco Di Costanzo, Stefano Parigi, Monica Santoro
suono Andrea Pistolesi
“Noi ritorneremo!” è l’intestazione di un volantino distribuito dai soldati tedeschi per le strade di Firenze il 6 agosto 1944, pochi giorni prima di lasciare la città, scacciati dall’insurrezione dei fiorentini e dall’incalzare degli Alleati. Se è vero che la Storia non consentì ai nazisti di dar seguito a quella minaccia, la sua eco sinistra risuona come monito per tutti coloro che pensano che la libertà sia uno stato acquisito e permanente. La vicenda della liberazione di Firenze tra il ’43 e il ’44 è il racconto della presa di coscienza, da parte di un popolo, della propria dignità e della conseguente scelta di combattere per ottenerla.

LIGHTHOUSE+ #2 NOI RITORNEREMO!
Versione di Noi ritorneremo! fruibile in forma di video streaming. Le voci si intrecciano alle trame di immagini realizzate dalla video-artist Maria Montesi.

LIGHTHOUSE #1 UNDER FIRE
da “L’arte fiorentina sotto tiro” di Frederick Hartt
con Marco Di Costanzo, Stefano Parigi
suono Andrea Pistolesi
Pubblicato nel 1949 con il titolo originale “Florentine Art Under Fire”, il libro è la cronaca delle vicende vissute in prima persona dall’autore, Frederick Hartt, allora giovane e intrepido storico dell’arte, nelle file dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale come parte della commissione oggi conosciuta come “Monuments Men”. Hartt fu uno dei due responsabili della protezione delle opere d’arte per la Toscana: il suo resoconto, arricchito dalle testimonianze di altri protagonisti della lotta per la salvezza del patrimonio artistico toscano, costituisce uno stimolo alla riflessione sulla vulnerabilità e il ruolo dell’arte in relazione ai conflitti tra i popoli.